“Lettera di un indio” di Anna Fresu

“Lettera di un indio” di Anna Fresu
Contest Lettere al Femminile
Hai preso la mia terra, l’hai calpestata, ferita, tradita.
Hai rubato il mio raccolto, reso schiavi me e i miei figli.
Mi hai imposto un dio che non era il mio allontanandomi dalle mie divinità. Hai chiamato la mia fede superstizione, la mia medicina magia, la mia scienza, la mia saggezza millenaria oscurantismo.
Mi hai proibito i miei canti, le mie storie, le mie leggende, i miei miti perché di me non restasse traccia nella Storia, quella Storia in cui io e la mia gente non possiamo entrare perché noi siamo i vinti.
Mi hai sottratto le armi ma poi mi hai costretto a combattere le tue guerre, le tue battaglie. Mi hai diviso dai miei padri, dai miei figli e, a volte, ci hai reso nemici a noi stessi.
Mi hai disprezzato per il colore della mia pelle che è lo stesso del sole e della terra che mi ha dato la vita.
Mi hai proibito la mia lingua che parlava alle piante, agli animali, alle pietre della montagna, all’acqua, agli astri. Quella lingua che univa la mia comunità e ci faceva fratelli. Mi hai imposto la tua lingua perché dimenticassi le mie origini e non potessi raccontarle.
A tutto mi hai costretto con la forza delle tue armi, della tua violenza e non dell’amore, dell’intesa, della comprensione, dello scambio fraterno.
Nella mia povertà di oggi, che non sarà mai miseria, ti dico che in realtà sei tu che hai perso, sei tu che resti solo.
Tu, che hai perso il canto, la parola, lo sguardo per abbracciare l’universo.