“Grazie nonno” di Luana Natalizi

“Grazie nonno” di Luana Natalizi
Contest Lettere al Femminile
Un ricordo di mio nonno, fotografo, pittore, poeta.
Pensavo che il tempo che stiamo passando distanti a causa della morte agisse allontanandoci piano piano e invece cancella dei ricordi – non possiamo tenere tutto – ma resta quello che serve quando serve…
Il suono della tua voce, quelle rughe sulle tempie quando ridevi (e sì che ridevi tanto), quel certo modo di tenere le mani e le dita, l’avambraccio alzato parlando, la postura dritta e la barba fatta.
Ma sopratutto, nonno, le cose che mi consolano quando mi sento niente, e mi ricordo chi sono stata per te; quando mi sembra niente questo mondo e penso a tutta l’arte che ci ha legato, che ci lega; quando sembro trasparente e penso a tutto il tempo, la pazienza e l’entusiasmo che hai dedicato alle cose della mia vita, il tempo speso insieme a fare cose folli, a vederti fare cose folli, amare senza risparmiarti, viaggiare senza risparmiarti, lavorare senza risparmiarti e accoglierci per come eravamo senza cedere mai al giudizio.
Sei stato il mio viatico alla misericordia quando Dio non c’era, ce l’hai messa sempre tutta per farmi sentire che valevo: tutta la tua attenzione.
Quella voce che sento dentro, che mi chiama Luanella, è una carezza, perché la mancanza fa male tanto, ma più male sarebbe stato non averti avuto.
Grazie per quello sguardo che richiama il cuore e mi dice che ti sta piacendo quello che faccio (forse su questa deriva cattolica avresti da dire, ma chissà, magari lassù ti sei convinto anche tu).
Grazie per questa voce che risuona dentro che mi continua a dire “lascia fare che passa tutto”, mi continui a convincere a ripartire, sempre, anche da lì.
Il tempo non conta niente, solo l’amore conta.
Il tuo ha contato immensamente e ancora e ancora.
C’è solo un capitano, sei tu, nonnino mio.