Pulcinella è cattivo – di Gianluca Di Matola

Pulcinella è cattivo –
di Gianluca Di Matola
recensione di Emma Fenu
Pulcinella è cattivo è un romanzo di Gianluca di Matola edito da Clown Bianco nel 2019.
Palazzine rosa.
Mille porte, mille finestre, mille voci, mille odori, mille mani, mille occhi.
Mille bambini.
Due piccole vittime e un assassino.
Due vite stroncate nell’infanzia e un pedofilo senza volto.
Sara, giovane ispettrice, giunta a Napoli da Catania, non si arrende. Vuole giustizia. Lo ha giurato ai genitori dei bambini, Vanessa e Umbertino, e a se stessa.
Per trovare il colpevole dovrà percorrere la sola strada giusta, l’unica ancora non battuta, e seguire le tracce di Pollicino, quelle orme insanguinate che conducono all’Orco, ancora al sicuro nella sua dimora, a pancia piena.
Cosa avevano in comune Vanessa e Umbertino?
- L’età: erano entrambi prepuberi.
- Il contesto sociale: erano entrambi abitanti del medesimo complesso popolare di palazzine rosa; avevano genitori che “tirano a campare”; godevano di una certa libertà di azione e movimento.
- Il contenuto dello stomaco rilevato dall’autopsia. Entrambi avevano mangiato una merendina e bevuto coca cola prima di essere violentati e uccisi.
Da queste premesse Sara, e con lei il lettore, partirà per un viaggio nell’oscuro fitto del bosco della malvagità e della perversione umana.
Pulcinella è cattivo è un thriller ben dosato, che non scade mai nel morboso nonostante la scabrosa tematica e che narra la vicenda attraverso una polifonia di piccoli e grandi, di vittime e carnefici. E questa polifonia si fa, man mano, urlo indistinto e confuso.
Non tutte le tessere giungeranno a completare il quadro: alcune resteranno buchi neri in cui ci si perderà, senza risposte; altre combaceranno perfettamente, ma solo romanzo ultimato.
Chi è il colpevole?
Chi si nasconde sotto la maschera della “brava persona”?
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Sinossi
Sara Venturi è una giovane ispettrice della Squadra mobile della Questura centrale di Napoli, sezione omicidi.
Da due anni indaga sulla scomparsa di Umberto e Vanessa, due bambini che vivevano nel quartiere popolare di Ponticelli.
Ossessionata dalla ricerca del colpevole, Sara non solo è riuscita a conquistare la fiducia degli abitanti di una zona dove a dettare legge è la camorra, ma è diventata amica delle famiglie di Umberto e Vanessa.
Quando rischia di vedersi sfilare di mano l’indagine, per Sara inizia una disperata corsa contro il tempo.
Ad affiancarla, il collega Boris, saggio, riflessivo e con un debole per lei; il dirigente della sezione omicidi Stani, chiamato semplicemente “Capo”; Luisa, una giovane con un passato doloroso; e Franz, un Rottweiler con un’affettività ingombrante come la sua mole.