“Caro cuore” di Francesca Pachetti

“Caro cuore” di Francesca Pachetti
Contest Lettere al Femminile
Caro cuore,
questo petto non è un albergo!
Te ne vai, torni, riparti poi ritorni, a mia insaputa, senza un mio cenno di assenso.
Senza il mio consenso, senza chiedermi il permesso.
Te ne vai e io resto qua.
Caro cuore, lo so, ti sei fatto grande, ti sei fatto spazio, e anche sole e luna.
Ti sei fatto stelle e pianeti.
Ti sei fatto largo.
E lago, mare, fiume, ti sei fatto roccia.
Non ti vuoi più fermare, hai paura delle tue stagioni e delle mie età.
Caro cuore, lo so, vuoi amare tanto e per davvero.
Ti sei fatto piazza, la piazza grande.
E pianta.
Mi punti le radici qui, proprio qui tra sterno, stomaco e pancia, mi dilati la percezione, la sensazione, mi aumenti il peso e il valore delle cose.
– Sei ingrassata?
– No, è il cuore mio che si sta facendo grande.
Mi ingrandisci la gioia, il dolore anche.
Ma ti lascio provare.
Caro cuore, questo petto non è un albergo, ma ti lascio andare.
Del resto non posso proprio convincerti a fermarti, non mi ascolti, scappi, scalci e non ti arrendi.
Facciamo così: fai come credi, ormai sei grande, sai che per cento volte che ti romperai, cento ti aggiusterai e per cento che ti aggiusterai, cento ti romperai.
Fai come sai, come senti, come ami.
Se hai bisogno chiama, scrivi o bussa.
Un attimo e torno a prenderti.
Caro cuore, mi sei come un figlio:
– guida piano
– guarda il cielo
– mangia buono
– scegli calmo
– ama adagio.
Ciao.
P.S. se vi capitasse di trovarlo un po’ troppo sparpagliato, disorientato, per favore, non schiacciatelo. Riportatelo a me, è il cuore mio.